Piantatela! Presenti e resistenti sotto l'albero

Associazione Nazionale Partigiani d'Italia - Sezione "Martiri de La Storta" - XX Municipio

Comunicato Stampa

‘Piantatela! Presenti e resistenti sotto l’albero’, presidio democratico a Ponte Milvio

I cittadini di Roma nord si ritroveranno domenica 12 dicembre nel luogo simbolo del XX Municipio per raccogliere fondi da donare al Museo Storico della Liberazione pesantemente colpito dai tagli dei contributi statali. ‘Piantatela, presenti e resistenti sotto l’albero’ è l’iniziativa nata per riaffermare e favorire il progresso dei valori civici e democratici, come la giustizia sociale, i diritti di cittadinanza, l’antifascismo e, primo fra tutti, il rispetto della Costituzione della Repubblica italiana di cui l’associazione dei partigiani è da sempre portavoce.

Davanti alla torretta del Valadier sarà posto un piccolo abete, che sarà dedicato alle vittime del fascismo, addobbato con gli articoli della Costituzione. Un lucchetto con il simbolo dell’Anpi sarà chiuso sulle catene del ponte a testimoniare l’impegno dell’associazione nella salvaguardia della memoria storica, patrimonio di tutti, cittadini e istituzioni, e per ‘bloccare’ogni tentativo di revisionismo spesso proprio a danno di Roma, città medaglia d’oro della Resistenza.

La raccolta fondi ed il presidio democratico di Ponte Milvio, dove si sono spesso svolte iniziative promosse da organizzazioni neofasciste e patrocinate dalle istituzioni, sono organizzate dalla sezione Anpi Martiri de La Storta in collaborazione con le altre sezioni Anpi della capitale e le forze democratiche del territorio, tra cui il Partito Democratico di Ponte Milvio, il Partito dei Comunisti Italiani di Labaro e la CGIL di Roma nord.

Parteciperanno con i loro interventi su antifascismo e memoria (ore 12-13) Ferdinando Imposimato, magistrato, Massimo Rendina ed Ernesto Nassi dell’Anpi di Roma e Lazio, Franco Giustolisi, giornalista, Rossella Barletta della Cgil, Fabio Ecca dell’Anppia, Alberto Giustini dell’ARCI Roma e Roberto Gargamelli che rievocherà la strage di piazza Fontana di cui il 12 dicembre è anniversario. Per le istituzioni locali interverranno Marco Miccoli, Dario Nanni, Fabio Nobile e Daniele Torquati, rispettivamente consiglieri di Regione, Provincia, Comune e Municipio. Verso le 15,30 si svolgerà un piccolo concerto della Stradabanda, la banda giovanile della Scuola di Musica popolare di Testaccio. Conclude alle 16,30 il presidente del Museo delle Liberazione, Antonio Parisella.

I Principi fondamentali della Costituzione

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano racconta i Principi Fondamentali della Costituzione, da "La rinascita del Parlamento. Dalla Liberazione alla Costituzione", a cura della Fondazione Camera dei Deputati


“L'elezione dell'Assemblea Costituente, l’approvazione della Costituzione Repubblicana rappresentarono una tappa fondamentale nel processo di costruzione di una nuova democrazia nell'Italia che usciva distrutta e umiliata dalla guerra fascista.

L'Assemblea Costituente, certo, sorse con un mandato straordinario: la elaborazione appunto della Carta Costituzionale, ma la sua elezione segnò la rinascita di un Parlamento liberamente eletto in Italia dopo più di vent'anni e a quell'elezione partecipò un numero alto, assai alto di elettori italiani, come mai nella storia del nostro paese e parteciparono per la prima volta le donne.

Quindi si può davvero dire una pagina nuova nella vicenda nazionale, una pagina nuova all'insegna dei valori tradizionali storici del Risorgimento e dalla nuova coscienza civile e sociale, maturata anche nella lotta di liberazione e nella resistenza.

L'assemblea costituente doveva, attraverso il progetto di costituzione, definire la tavola dei valori delle istituzioni, delle regole a cui ancorare la nuova convivenza democratica nell'Italia repubblicana.

La commissione dei 75 deputati che fu incaricata di redigere il progetto ritenne di dover partire da alcuni Principi Fondamentali che si tradussero nei primi 12 articoli della Costituzione.

Innanzitutto si definì il fondamento della Repubblica: il lavoro come fondamento della Repubblica; si proclamarono solennemente tutti i diritti politici e civili e insieme i nuovi diritti sociali; si diede una impronta solidaristica ai principi nuovi della Costituzione, sancendo anche che si dovessero creare le condizioni per il godimento effettivo da parte di tutti i cittadini del diritto all'uguaglianza nelle opportunità e nelle condizioni; si indicarono i nuovi capisaldi del rapporto tra Stato e Chiesa e si giunse, nell'articolo 11, a rendere solenne per la nuova Italia l'impegno di pace, il ripudio della guerra, della guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e mezzo di risoluzione delle controversie internazionali e l'allusione era chiara alle guerre fasciste, sia alle guerre colonialiste, sia alla guerra condotta in Europa al fianco della Germania nazista e nello stesso tempo si indicava la possibilità che, creandosi nuove organizzazioni internazionali per assicurare la pace e la sicurezza, l'Italia vi partecipasse accettando una limitazione della propria sovranità.

Era in sostanza il principio su cui si sarebbe poi fatta nascere, alcuni anni dopo, la Comunità Europea.

Possiamo veramente dire che questi primi 12 articoli, questi Principi Fondamentali, costituiscono la base per una condivisione di valori comuni da parte dei cittadini di tutte le parti politiche costituiscono la base per la coesione politica sociale e morale della nazione italiana.”

COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA
PRINCIPI FONDAMENTALI
Art. 1.
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Art. 2.

La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

Art. 3.
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Art. 4.

La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

Art. 5.

La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento.
Art. 6.

La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche.

Art. 7.

Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.
I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale.
Art. 8.
Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.
Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano. I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.

Art. 9.
La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.

Art. 10.

L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute.
La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali.
Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge.
Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici.

Art. 11.
L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

Art. 12

La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni.

DISPOSIZIONI TRANSITORIE E FINALI
XII
È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista. …

XVIII
… La Costituzione dovrà essere fedelmente osservata come Legge fondamentale della Repubblica da tutti i cittadini e dagli organi dello Stato.

Data a Roma, addì 27 dicembre 1947.

ENRICO DE NICOLAControfirmano: Il Presidente dell'Assemblea Costituente: UMBERTO TERRACINIIl Presidente del Consiglio dei Ministri: DE GASPERI ALCIDE Visto: il Guardasigilli GIUSEPPE GRASSI