OGGI L'ANNIVERSARIO DELLE LEGGI RAZZIALI

70 anni fa vedevano la luce (si fa per dire) le leggi razziali del regime fascista.

In proposito copio un post dal Blog www.ventidasinistra.typepad.com, non solo per il testo ma in particolare per le foto dei campi di concentramento (da scaricare)

70 ANNI FA' LE LEGGI RAZZIALI
Oggi è l'anniversario, davvero triste, della emanazione delle leggi razziali in Italia, una delle cose peggiori fatta dal fascismo.
Ha aperto la strada prima alla ghettizzazione dei "diversi", che sono stati derubati non solo dei loro averi ma soprattutto della propria dignità ed identità.
Poi è seguita la deportazione nei campi di concentramento, la soluzione finale programmata per annientare ebrei, zingari, gay ed handicappati, oltre che gli oppositori politici.
Non trovo niente in merito su Unità e Repubblica, e la cosa mi preoccupa un po', anche perchè in TV ci sono stati servizi per ricordarlo, ma con le parole di Fini!
Io invece, per non dimenticare e per contestare pesantemente tutti quelli che dicono che l'Olocausto non è mai avvenuto, vi pubblico una sequenza che gira da un po', scusate se le foto sono terribili.
Scarica OLOCAUSTO

1 commento:

Anonimo ha detto...

Guai se le colpe dei padri ricadessero sui figli. Ciò che importa è la memoria storica.
Sembra essere questo il messaggio tra le righe della lettera che il figlio di un ex ufficiale delle SS in servizio al lager di Bolzano
ha inviato all'ANPI della citta altoatesina per capire se il padre fosse stato un criminale nazista. E se è vero che spesso la storia è la somma di tante piccole storie, allora questo è un esempio
di come le vicende personali possono essere importanti per condividere quei valori di pace, giustizia e democrazia che nella memoria hanno le loro radici. L'uomo ha scritto la lettera dopo aver visitato il campo di concentramento di transito, e
il presidente dell'ANPI di Bolzano, Lionello Bertoldi, apprezzando la richiesta, ha promesso di aiutarlo a fare luce sulle vicende del padre.
La notizia la trovate qui:
http://altoadige.repubblica.it/dettaglio/articolo/1549015
;-) duccio