“L’ECCIDIO DI LA STORTA”

La notte tra il 3 e il 4 giugno 1944, mentre le prime avanguardie americane avanzavano, a sud della capitale, lungo l’Appia e la Casilina, i tedeschi tentano di attuare il piano di evacuazione che prevede il trasferimento di tutti i prigionieri al nord. Quelli rinchiusi nelle carceri di via Tasso, destinati ai lavori forzati in Germania o ai tribunali della Repubblica sociale, vengono prelevati da un convoglio militare. In località La Storta, al quindicesimo chilometro della via Cassia, i detenuti dell’ultimo automezzo della colonna vengono fatti scendere e costretti a pernottare in un fienile. Alle prime luci dell’alba, portati in un bosco della tenuta Grazioli, vengono fucilati.
Le vittime sono: Gabor Adler, Eugenio Arrighi, Alfeo Brandimarte, Bruno Buozzi, Luigi Castellani, Vincenzo Conversi, Libero De Angelis, Edmondo Di Pillo, Pietro Dodi, Lino Eramo, Borian Frejdrik, Alberto Pennacchi, Enrico Sorrentino e Saverio Tunetti.

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